CONFERENZA STAMPA DEL SEN. FANTETTI (MAIE) SU “RISTORAZIONE ITALIANA ALL’ESTERO E TUTELA DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE”
29 DICEMBRE 2020, ORE 11 – SALA NASSIRYA – PALAZZO MADAMA
Presentazione della “Conferenza della Ristorazione italiana nel Mondo” per valorizzare la ristorazione italiana nel mondo e contro le contraffazioni (Italian sounding)
E’ stata presentata a Roma, con un serie di ospiti in collegamento dall’estero, la Conferenza della Ristorazione italiana nel mondo. La Conferenza, istitiuta con un’iniziativa legislativa nella legge di Bilancio (*) appena approvata dal Parlamento, si svolgerà ogni anno.
Quante volte ci è capitato viaggiando all’estero di entrare in un ristorante con un nome italiano ma che di italiano aveva ben poco? L’obiettivo di questo provvedimento, come spiegato dal senatore Raffaele Fantetti, che dell’iniziativa è stato il promotore per oltre un decennio, “è la tutela delle tradizioni eno-gastronomiche italiane e delle produzioni agro-alimentari ed industriali legate alla cucina italiana, attraverso la creazione di una rete di esercizi della autentica ristorazione italiana nel mondo (“che sono i migliori ambasciatori e difensori all’estero del Made in Italy”), specificando come il comparto della ristorazione includa anche le pizzerie e le gelaterie.
“Non dimentichiamo, ha ricordato Fantetti, che l’Italia è il Paese con il maggior numero di prodotti con una denominazione d’origine riconosciuti dall’Unione Europea con marchi DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT e ha dunque sia il diritto che il dovere di combattere combattere le contraffazioni: ora, attraverso gli Italiani all’estero ha un’arma ben più capillare e motivata per farlo!”.
Verrano attribuiti criteri di attestazione distintiva della ristorazione italiana nel mondo, con verifiche periodiche fatte dalle camere di commercio all’estero o da altri enti istituzionali, attraverso criteri oggettivi che saranno disposti mediante un apposito decreto ministeriale di attuazione.
Verranno rafforzate nel mondo, con il coinvolgimento delle Regioni e dei consorzi di produttori, iniziative per la promozione delle diverse realtà eno-gatronomiche locali. Durante l’annuale Conferenza della Ristorazione Italiana nel mondo saranno anche conferiti attestati di eccellenza.
Al fine di fare sistema, verrà anche coinvolto l’Ente Turismo Italiano, Enit, per coniugare la proposta turistica a quella enogastronomica.Ad intervenire alla presentazione anche l’On Mario Borghese, vicepresidente del Movimento Assoiciativo Italiani all’estero (MAIE), che ha espresso ampia soddisfazione per un provvedimento atteso da molti anni e portato avanti con convinzione nell’iter parlamentare presso la Camera dei Deputati. Roberto Calugi, direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), nel sottolineare il momento di grande diffocoltà del settore della ristorazione, ha salutato il risultato come assolutamente benvenuto, specie nell’ottica di una collaborazione sempre più strutturata tra realtà in Italia e all’estero.
Francesco Panella, famoso ristoratore e presentatore della trasmissione “Little Big Italy”, alla scoperta dei ristoranti italiani nel mondo, in collegamento dagli Stati Uniti ha ricordato che la rete dei ristoranti italiani di New York ad oggi ha fornito 150mila pasti gratuiti ai bisognosi durante i lockdown. Panella ha sostenuto che “con questo provvedimento tutelare e promuovere la vera ristorazione italiana all’estero diventa tangibile e certamente sarà anche un importante aiuto per i produttori italiani del settore e aiuterà le esportazioni”. Della stessa idea Riccardo Felicetti, imprenditore e titolare di un noto pastificio che esporta gran parte dei suoi prodotti all’estero: “valorizzare la vera ristorazione italiana aiuta le produzioni realmente italiane. Non dimentichiamo che i ristoratori sono il primo punto di arrivo all’estero per molte aziende, sia grandi ma specialmente le piccole e medie, per poi arrivare sugli scaffali dei supermercati e quindi inserirsi in nuovi mercati”. Concetto ribadito anche da Giovanni Cocco, direttore del programma “ospitalità italiana”: “il mondo della ristorazione è il nostro miglior ambasciatore e influencer. Attraverso i nostri ristoranti nel mondo abbiamo un canale di distribuzione attraverso cui le nostre aziende riescono a entrare nei mercati esteri”.
Agostino Pesce, segretario generale della camera di commercio italiana a Nizza, ha commentato l’iniziativa positivamente a nome delle camera di commercio italiane nel mondo.
Roberto Costa, imprenditore nella ristorazione a Londra ha rilevato che “la dieta mediterranea è oggi leader mondiale. E’ necessario che si abbia la coscienza delle sfide che i mercati internazionali impongono e anche delle straordinarie opportunità che offrono. Negli ultimi anni la competitivita’ da parte di altre cucine internazionali è stata forte ma l’Italia e’ cresciuta in modo esponenziale tenendo testa grazie alla professionalità dei nostri ristoratori all’estero che vanno tutelati e valorizzati”.
Patrizia Pasqualetti, che dopo trent’anni in Italia ha aperto una gelateria italiana a San Francisco tre anni fa, con i punti vendita GIO, gelato italiano originale, ha sottolineato “il ruolo educational degli operatori della ristorazione italiana che promuovono un prodotto sano, per via degli ingredienti utilizzati, grazie alle caratteristiche che solo un vero gelato italiano offre, rispetto ai gelati comunemente consumati in America”.
Fabrizio Osti, della Compital, leader nei prodotti semilavorati per gelateria, ha ribadito che un marchio realmente italiano puo’ essere volano per l’intera filiera, non solo per la vendita dei prodotti veramente italiani ma anche per tutto quello che riguarda un autentico design italiano degli esercizi commerciali, con il coinvolgimento di società italiane specializzate nel contract. Della stessa idea Massimo Valoriani, titolare dell’omonima azienda che fornisce forni per pizze in tutto il mondo, che ha ribadito “l’importanza di valorizzare le attrezzature e non solo i prodotti e percio’ e’ un bene che questo provvedimento del governo abbia pensato non solo all’originalita’ dei prodotti italiani ma anche al mondo del contract italiano”.
Gennaro Nasti imprenditore nella ristorazione con base a Parigi ha rilevato che sono troppe le pizzerie all’estero che in realtà fanno un prodotto diverso da quella che è la vera pizza italiana. “Grazie alla qualità riusciamo ad avere la meglio ed è fondamentale sapere fare squadra e sistema nel promuovere il made in Italy” ha detto Cristina Brizzolari, titolare della Riso Buono.
L’istituzione della Conferenza della ristorazione Italiana nel mondo è stata una battaglia portata avanti con convinzione dal Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) di cui, conclude Fanetti, andiamo fieri.
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